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Innovare per far fronte all'emergenza #1

a cura di Valentina Archimede - Direzione Agricoltura e cibo Regione Piemonte

 

FLORICOLTURA F.LLI CATTANEO - Felizzano (AL)

www.floricolturacattaneo.com

 

Ci raccontate la storia della vostra azienda?

La nostra è un’azienda familiare, fondata più di 40 anni fa. Siamo due fratelli e le nostre famiglie, e oggi abbiamo 9 dipendenti. Siamo a Felizzano, in provincia di Alessandria, e abbiamo la fortuna di poter servire agevolmente Piemonte e Lombardia, Liguria e una parte della Toscana, oltre ad alcuni clienti nel mercato svizzero, tedesco e danese.
Vendiamo solo all’ingrosso, a negozi e garden center. Siamo a tutti gli effetti una azienda agricola che fa florovivaismo e che ha sempre investito molto sull’automazione e sull’innovazione tecnologica, oltre che su pratiche ecocompatibili.

Il florovivaismo è stato in assoluto uno dei settori più colpiti dal lockdown. Quali soluzioni innovative avete cercato di adottare per farvi fronte?

Quando è scattato il primo lockdown, inizialmente l’abbiamo presa molto male, ci siamo visti persi, temevamo onestamente di perdere un’azienda che abbiamo costruito in 40 anni di lavoro. Dopo il primo impatto, abbiamo cercato di riprenderci psicologicamente, che è la cosa più importante, anche nei confronti dei nostri clienti e delle persone che lavorano per noi. Al pensiero di non riuscire a pagare i loro stipendi, sarei morto solo per questo..
La prima iniziativa che abbiamo preso è quella di informare i nostri clienti il più possibile, sulle disponibilità di prodotti che avevamo e sulle possibilità di acquisto e consegna, usando tutti i mezzi disponibili (mail, telefonate, messaggi, il sito), per tenere la rete attiva. E abbiamo organizzato sia il negozio online, sia le consegne a domicilio che non avevamo mai fatto.
Il nostro problema più grande è la programmazione, che per noi va sul medio-lungo periodo: noi seminiamo anche sei mesi prima rispetto al momento in cui vendiamo e incassiamo. E tra l’altro il lockdown ci ha colpiti nel periodo di picco, quando siamo al massimo della capienza del magazzino e quindi dei costi di investimento, e tutto il prodotto di marzo/aprile è stato buttato.

"La difficoltà ti costringe a cambiare modo di pensare, a non rimanere fermo"

Come hanno risposto i vostri clienti?

Dico sinceramente che all’inizio alcuni erano disperati, dovevamo soprattutto rincuorarli, è stato più un supporto morale che commerciale. A volte abbiamo attivato commesse da poco, ma l’importante era tenere vivo il circuito. La risposta è stata buona, ed è cresciuta gradualmente, con una lenta ripresa delle attività.

Purtroppo siamo nuovamente in un periodo critico: quale ulteriore sforzo cercherete di mettere in campo?

Personalmente ho deciso di non guardare più la tv, guardo solo il mio lavoro; dico sempre ai miei: “stiamo con la testa sul lavoro”. E faremo tutto come se non ci fossero chiusure: allestiamo la presentazione del Natale, proponiamo tutta la gamma dei prodotti per le festività. Essere propositivi è la prima cosa.

La crisi può essere davvero un’opportunità per un imprenditore?

La difficoltà ti fa fare cose che non avresti mai fatto, ti costringe a cambiare modo di pensare, cambiare punto di vista, non rimani fermo, ma è anche stato uno stimolo per fare rete tra aziende, con le associazioni, anche per lavorare sui prezzi delle materie prime e del prodotto.
Abbiamo già programmato la primavera, stiamo seminando. Secondo me la gente, malgrado sia a casa, o forse proprio perchè starà di più a casa, vorrà piante e fiori per rendere più gradevoli il suo giardino e la sua casa.

 

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