A fine anno, quando si è ormai a un passo dall’iniziarne un altro, si stilano i bilanci dell’anno trascorso e si fanno i buoni auspici per il futuro.
Per la nostra agricoltura il 2017 è stato un anno con luci e ombre, difficoltà ma anche soddisfazioni; la Regione Piemonte, con l’attività dell’assessorato, si è mossa per migliorare il più possibile la situazione.
Buone notizie vengono dal Programma di Sviluppo Rurale. Il PSR ha ormai attivato il 77% delle proprie risorse e circa 240 milioni di euro sono già stati ammessi a finanziamento: un dato destinato a crescere rapidamente con l’avanzare delle istruttorie delle domande, e che ci conforta. Sono risorse importanti per il nostro agroalimentare, su cui le aziende agricole possono contare per rinnovarsi e svilupparsi. In particolare c’è un dato che mi fa piacere evidenziare. Sono circa 800 i giovani che grazie al PSR hanno potuto avviare la loro attività agricola. Di questi tempi non mi sembra poco.
Buoni risultati anche sul piano della valorizzazione delle nostre eccellenze: nel 2017 è arrivato a conclusione l’iter per l’indicazione geografica protetta del vitellone piemontese della coscia. Igp anche per il Vermouth di Torino, che insieme con il riconoscimento della versione secca dell’Asti spumante, rappresenta un elemento di particolare importanza per la valorizzazione dei nostri vini e derivati. Interessante anche la new entry nei formaggi, l’Ossolano Dop, e il nuovo marchio a sostegno del riso piemontese, “Piemondina”, voluto fortemente dalla Regione e che, sul modello di “Piemunto”, promuoverà il nostro riso sugli scaffali della grande distribuzione, in Piemonte e fuori regione. La speranza è che ottenga gli stessi ottimi risultati di Piemunto.
Vorrei fare un’ultima riflessione sulle risorse primarie, l’acqua, il suolo, l’aria che respiriamo. A fine novembre, come Assessorato all’Agricoltura, abbiamo organizzato un convegno a Torino dal titolo “L’acqua in agricoltura non è uno spreco” in cui abbiamo ricevuto osservazioni importanti sull’uso di questa risorsa da parte di ognuno di noi, dalle enormi quantità sprecate nelle abitazioni attraverso scarichi e rubinetti, all’acqua piovana che va persa a causa di suoli asfaltati ed edificati che non permettono il recupero nel terreno. In quel contesto abbiamo riflettuto anche sul nostro settore, l’agricoltura, per sfatare alcuni luoghi comuni sugli sprechi: certo molto si può migliorare, ma il ciclo dell’acqua è un ciclo virtuoso che, anche laddove ne utilizza grandi quantità come in risaia, sa restituirla alla terra come se costituisse un invaso naturale.
Rimane pur sempre l’attenzione che tutti dobbiamo avere per queste risorse primarie vitali, per le quali occorre rispetto e consapevolezza: da tempo siamo impegnati a limitare e regolamentare il consumo di suolo, così come dobbiamo fare per l’acqua e la qualità dell’aria.
Vi lascio con il mio auspicio per l’anno che si apre: che sia un anno all’insegna della consapevolezza, delle nuove opportunità e della volontà di fare, tutti noi, sempre meglio.
Assessore regionale all’agricoltura