Salta al contenuto principale

Modelli di agricoltura sociale in Europa: le esperienze di Portogallo e Irlanda

Patrizia Borsotto, Michela Ascani - CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – Centro di ricerca Politiche e Bio-economia)

 

Alla fine del secolo scorso è cresciuta nella società europea la consapevolezza del ruolo multifunzionale dell’agricoltura: oltre alle finalità produttive ne sono state riconosciute altre quali la tutela ambientale, la conservazione del paesaggio, la gestione delle risorse primarie (acqua, suolo e aria) e la dimensione turistico-ricreativa, e sono state individuate esternalità positive di carattere ambientale, sociale e culturale. In Europa ciò ha portato a sviluppare esperienze innovative volte a promuovere diverse forme di assistenza e inclusione sociale, solidarietà e cura. Si è pertanto cominciato a utilizzare il termine agricoltura sociale (social/care farming e/o green care) per descrivere quelle pratiche agricole mirate a sostenere il recupero socioriabilitativo, l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate (es. persone con disabilità psicofisiche, detenuti, tossico dipendenti, minori, emigrati), l’educazione ed i servizi per la vita quotidiana.
In tutta Europa esiste un ampio e ricco patrimonio di realtà agricole attive su tematiche sociali; l’approccio utilizzato è differente nelle diverse aree geografiche anche in funzione delle tradizioni e della cultura locale. Nell’ambito dell’attività della Rete Rurale Nazionale 2014-2020 sono state organizzate una serie di visite di studio - study visit volte a conoscere realtà differenti allo scopo di creare una rete di scambi e, in una più ampia strategia, rafforzare la conoscenza dell’agricoltura sociale presso imprenditori e funzionari pubblici.
In particolare si riferisce qui di due esperienze, la prima avvenuta in Portogallo nel novembre 2016 e rivolta agli operatori del settore (imprenditori agricoli, operatori sociali) e la seconda realizzata in Irlanda e Irlanda del Nord nel settembre 2017 e rivolta a dipendenti pubblici, con l’obiettivo di diffondere le conoscenze dell’agricoltura sociale e le informazioni inerenti il supporto allo sviluppo di pratiche e servizi di agricoltura sociale presso imprenditori e funzionari.

Portogallo: i progetti partono dal Terzo settore

L’agricoltura sociale in Portogallo, a differenza di quanto accade in Italia, sviluppa il suo percorso a partire dal sociale e pertanto è esercitata principalmente dal terzo settore, dalle organizzazioni no-profit, come le cooperative sociali o comunità terapeutiche di lavoro che si rivolgono soprattutto a persone con disabilità e malattie mentali. Generalmente si tratta di realtà che hanno lo status di Istituzione Privata di Solidarietà Sociale (IPSS ) ma sono presenti anche casi in cui l’istituzione pubblica si è fatta promotrice dell’iniziativa: si può citare il Progetto Horta Solidaria che riguarda 12 istituti carcerari che hanno al loro interno degli orti per la produzione di alimenti, e il reinserimento sociale dei detenuti attraverso la formazione e la socializzazione al lavoro o le attività di agricoltura svolte all’interno degli ospedali (es. Ospedale Psychiatric di Lisbona).
Il tema che ha accomunato le visite è quello dell’agricoltura sociale come servizio per le comunità locali. Infatti nel caso del Portogallo si considera l’agricoltura come strumento utile ai fini terapeutici, educativi e di benessere psico-fisico che trae le sue origini dall’agricoltura contadina e dalla propensione all’assistenza reciproca diffusa nelle aree rurali.

Il percorso ha preso avvio con la visita della Quinta da Várzea (Setubal), un’azienda agricola di 24 ettari destinati alla coltivazione di orticole, piante da frutta e piante aromatiche e all’allevamento di ovini e animali di bassa corte, di proprietà del Ministero della Giustizia, che ospita una trentina di detenuti in regime di semi-libertà. I prodotti agricoli sono destinati all’autoconsumo e alla vendita diretta presso un punto vendita aperto al pubblico, situato all'interno dell’azienda stessa che permette ai detenuti di mantenere un contatto con l’esterno. I detenuti/lavoratori percepiscono una paga simbolica; acquisiscono una professionalità (molti non si erano mai avvicinati a questo genere di attività) e ricreano abitudini lavorative che facilitano il reinserimento nella società.
La seconda visita ha riguardato l’esperienza all’interno della Escola Profissional Agrícola di Odivelas, un centro di ippoterapia che fornisce un servizio – realizzato nell’ambito del sistema di istruzione pubblica - indirizzato a bambini e giovani con bisogni speciali, con particolare attenzione agli studenti con disturbi dello spettro autistico e con disabilità multiple.

La Quinta do Pisão è invece una realtà agro-silvo-pastorale nel Parco Naturale di Sintra-Cascais che su una superficie di quasi 60 ettari alleva pecore, asini e cavalli allo stato brado, presenta un orto, un frutteto biologico e la coltivazione di lavanda. In particolare la gestione dell’orto è affidata a lavoratori sociali, disoccupati di lunga durata, che grazie a questa opportunità ricominciano un percorso lavorativo che permette loro di riscattarsi e rimettersi in gioco. Interessante anche l’esperienza di “pick you own crop” che prevede la scelta e la raccolta in campo del prodotto da parte del consumatore che può contemporaneamente confrontarsi con i lavoratori e dar loro un ritorno importante in termini di partecipazione al processo.
La study visit si è conclusa con il caso di una cooperativa di solidarietà CERCICA che promuove la qualità della vita e l’inclusione sociale di persone con disabilità mentali, in un contesto di eccellenza professionale e sostenibilità, in collaborazione con i familiari, i soggetti pubblici, gli imprenditori e altri soggetti interessati. A fianco all’attività agricola, che consiste in coltivazione orticola in pieno campo e in serra sia con tecniche di coltivazione convenzionali sia biologiche, sono presenti le attività di manutenzione del verde pubblico gestite dalla CerJardin. A seconda del tipo di disabilità il soggetto è inserito nell’uno e nell’altro percorso; questo tipo di attività permette di mantenere o sviluppare capacità sociali e professionali nonché incentivare l’autonomia: in particolare l’attività di vivaismo si riflette sulle capacità di concentrazione, di comunicazione e di interazione.

1 Quinta da Verza orto
Orto a Quinta da Várzea (Setubal)

Irlanda: il sostegno pubblico

La study visit in Irlanda è stata rivolta specificamente a dipendenti pubblici o collaboratori di assessorati regionali, agenzie ed enti di sviluppo agricolo, servizi socio-sanitari territoriali e/o regionali e altri enti interessati a sviluppare e potenziare attività di supporto all'agricoltura sociale nel proprio contesto operativo, al fine di permettere e favorire il confronto tra i diversi ambiti disciplinari che caratterizzano la materia.
La scelta dell’esperienza irlandese è stata determinata dalle peculiarità del modello di supporto all’agricoltura sociale che si è sviluppato in quella realtà. Lo sviluppo delle esperienze di agricoltura sociale è infatti supportato da soggetti strutturati e finanziati dai rispettivi Ministeri dell’Agricoltura. Si tratta di un modello “top down”, in cui lo stimolo allo sviluppo dell’agricoltura sociale è partito dall’alto, in particolare da un progetto europeo (INTERREG IVA), Social Farming Across Borders (SoFAB), che ha interessato le aree amministrative dell’Irlanda del Nord e quelle di confine dell’Irlanda tra il 2011 e il 2014. Il progetto, i cui partner erano University College di Dublino (Irlanda), capofila, il Queen’s University di Belfast (Irlanda del Nord), Leitrim Development Company (Irlanda), ha coinvolto 20 aziende agricole pilota in attività di agricoltura sociale, con la collaborazione di esperti indipendenti di Regno Unito, Scozia e Irlanda e rappresentanti dei servizi sanitari con esperienza in social and care farming. L’obiettivo è stato quello di creare una rete interdisciplinare e interterritoriale finalizzata ad incrementare l’agricoltura sociale nell’area e ad erogare agli agricoltori una serie di servizi informativi, di supporto e formativi finalizzati ad accrescerne le competenze in materia.

L’interesse per l’agricoltura sociale è nato, in un contesto di bassa densità abitativa e di declino del reddito nelle aziende agricole, dalla necessità di lavorare sulla diversificazione, in un’ottica di multifunzionalità e di creazione di reddito per le imprese, e creare nello stesso tempo ricadute positive in termini di inclusione sociale sulle comunità rurali. L’obiettivo di progetto è stato centrato in pieno, e il nucleo originario di social farms (aziende che praticano agricoltura sociale) si è allargato, fino ad un numero di circa 50 unità nell’intera isola e di 80/90 agricoltori che sono stati già destinatari di formazione specifica.
Attualmente, grazie al finanziamento pubblico, esistono due soggetti denominati Social Farming Support Offices (Uffici di supporto per l’agricoltura sociale) che, cooperando tra loro, forniscono supporto gratuito alle social farms già esistenti, agli agricoltori che intendano avviare l’attività, ai beneficiari dei servizi di e alla popolazione per la diffusione di conoscenza sul tema. Si tratta del Social Farming Support Office della Leitrim Development Company (Irlanda), situato a Drumshanbo, contea di Leitrim, e del Social Farming Support Service (Irlanda del Nord) finanziato dal Dipartimento di Agricoltura e Sviluppo Rurale nord irlandese, a Cookstown, che eroga il servizio attraverso l’organizzazione benefica (charity) Rural Support. Obiettivo e impegno degli uffici di supporto è attualmente l’ampliamento da parte delle imprese agricole dei destinatari del servizio, coinvolgendo anziani, ex detenuti, persone con dipendenze e altre tipologie di soggetti, in un’ottica di raccordo tra domanda e offerta.

I 15 partecipanti all’iniziativa della Rete Rurale Nazionale, selezionati da un’apposita Commissione, provenivano prevalentemente da Assessorati regionali all’Agricoltura (10); di questi, molti erano responsabili di misure dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) riguardanti l’agricoltura sociale (7). Erano presenti anche una rappresentante di un Assessorato alla Salute e al Sociale, una di un Assessorato alla Sanità, due di Aziende Sanitarie e uno di un Centro di salute mentale. Per il CREA erano presenti 4 ricercatori che si occupano di agricoltura sociale. Lo scambio all’interno del gruppo tra ambiti professionali e punti di vista diversi è stato estremamente proficuo.

Una visita itinerante

La visita si è svolta in forma itinerante, inizialmente in Irlanda e poi in Irlanda del Nord, e ha offerto ai partecipanti l’opportunità di venire in contatto sia con social farms (aziende che praticano agricoltura sociale), in cui il servizio erogato ha come principali destinatari soggetti con problemi di apprendimento, disabilità mentale e disoccupati di lunga durata, sia con i soggetti che offrono supporto alle imprese. In 3 giornate si sono svolti incontri con: i rappresentanti del Social Farming Support Office e della Leitrim Development Company, in Irlanda; i rappresentanti del Social Farming Support Service Northern Ireland – Rural Support; 4 aziende situate in Irlanda e in Irlanda del Nord.

Il primo incontro si è svolto presso il Social Farming Support Office irlandese. L’ufficio è, sia fisicamente, che funzionalmente, all’interno della Leitrim Development Company, una realtà di sviluppo locale di tipo partecipativo (community led local development company - CLLD), che fornisce una serie di servizi attraverso programmi di sviluppo rurale, economico e sociale. Destinatari del supporto (assistenza tecnica, aiuti sotto forma di contributi in conto capitale, consulenza, mentoring, informazione e formazione e iniziative di sviluppo) sono comunità, individui e imprese. Lo staff del Social Farming Support Office ha illustrato il percorso che ha portato nel 2015 alla creazione dell’ufficio da parte della Leitrim Development Company, con l’assistenza del Department of Agriculture Food & the Marine irlandese (Dipartimento per l’Agricoltura, l’alimentazione e la pesca), per dare seguito al lavoro altamente positivo sviluppato attraverso il progetto SoFAB.
L’ufficio fornisce supporto gratuito allo sviluppo dell’agricoltura sociale in Irlanda. Tale supporto, finanziato dal Department of Agriculture, è stato confermato e rafforzato anche per il periodo successivo al 2017. L’ufficio svolge consulenza a livello nazionale agli agricoltori/familiari che intendono avviare attività di agricoltura sociale, attraverso informazione e formazione, messa in rete con vari soggetti fornitori di servizi per il collocamento dei destinatari delle attività di agricoltura sociale nelle aziende, assistenza ai fruitori del servizio e alle loro famiglie, in particolare nel facilitare la comprensione del potenziale di tali servizi. Per il pubblico più ampio, è inoltre attivo facendo sensibilizzazione dell’opinione pubblica riguardo all’agricoltura sociale attraverso eventi, media tradizionali e social media, collegamento con iniziative esistenti e nuovi progetti e accrescimento della conoscenza sul territorio irlandese dell’esperienza e delle pratiche di agricoltura sociale. Nell’anno in corso, l’attività sta seguendo due filoni principali: lo sviluppo di una rete nazionale irlandese di agricoltura sociale formata da tutti i portatori di interesse; l’analisi di buone pratiche di AS, in collaborazione con University College di Dublino.

 

Agricoltura Sociale PB 5
Centro di Ippoterapia (Odivelas)

 

Gli incontri con le realtà istituzionali

L’incontro con il Social Farming Support Service Northern Ireland (SFSF-NI) – Rural Support nord irlandese ha visto la presenza, oltre che dello staff, di rappresentanti del Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Rurale dell’Irlanda del Nord. Fondata nel 2002, l’organizzazione non profit Rural Support fornisce supporto in Irlanda del Nord agli agricoltori, alle loro famiglie e alla popolazione rurale. Un team composto da staff, volontari e mentori, tutti con un background rurale, è a disposizione per fornire assistenza su un’ampia gamma di temi attraverso una Helpline (linea di ascolto e aiuto) e un Farm Business Support Service (Servizio di supporto per attività di agricoltura sociale). Dal 2015, il Social Farming Support Service per l’Irlanda del Nord è coordinato dall’organizzazione benefica Rural Support.
Il Social Farming Support Service è finanziato dal Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Rurale dell’Irlanda del Nord attraverso lo schema “Tackling Rural Poverty and Social Isolation – TPRSI” - “Contrasto alla povertà rurale e all’isolamento sociale”.
Scopo del Servizio è la promozione dell’agricoltura sociale e il supporto alle realtà esistenti. Obiettivi chiave sono inoltre: lo sviluppo della rete di fornitori e utilizzatori dei servizi di agricoltura sociale e la creazione di opportunità da essa derivanti; la promozione di buone pratiche nella fornitura dei servizi; la cooperazione con il Social Farming Support Office in Irlanda e i portatori di interesse, al fine di sensibilizzare le comunità rurali e le agenzie di servizio sul tema e sul suo sviluppo. Un importante focus è sullo sviluppo di modelli di finanziamento sostenibili e modelli di riferimento per l’agricoltura sociale, che siano in grado di incrementare il numero sia delle aziende agricole fornitrici di servizi, che dei destinatari degli stessi.

Tre delle 4 aziende visitate, 2 irlandesi e 2 nordirlandesi, tutte zootecniche, hanno come destinatari delle attività di agricoltura sociale soggetti con disabilità mentale e intellettiva, in un caso disoccupati di lungo periodo. Le due aziende social farms irlandesi sono in regime di produzione biologica. La prima realtà visitata, Mount Allen Farm, a Drumshanbo, azienda bio con allevamento di bovini e orticoltura, comprende e tutela vari habitat, tra cui zone umide e una torbiera, e offre percorsi e workshop focalizzati sull’ecologia, la biodiversità e la storia locali, la gestione aziendale. Lough Aedín Social Farm, a Gortlettragh, anch’essa biologica, accanto all’allevamento di bovini, equini, avicoli, comprende la gestione del bosco, frutticultura e orticoltura in serra. Annagh Social Farm, ad Aghalane, è un’azienda con produzioni ortofrutticole, trasformazione, allevamento di bovini e avicoli, gestione del bosco e delle aree umide, conservazione della fauna selvatica. Infine Gortilea Social Farm, a Claudy, con allevamento di ovini e bovini, orticoltura, gestione e cura del paesaggio, offre ai partecipanti alle sue attività un servizio di ippoterapia, in convenzione con le strutture sanitarie locali.

L’aspetto più interessante della visita di studio irlandese è stato il confronto con un modello molto diverso da quello italiano, in cui il processo di sviluppo dell’agricoltura sociale è partito dalle realtà operative ed è stato successivamente accompagnato dalle istituzioni. Ulteriore peculiarità del modello che si sta sviluppando in Irlanda e Irlanda del Nord è il supporto pubblico, fornito attraverso soggetti incaricati e finanziati dal pubblico stesso, alle aziende social farms esistenti e a quelle in via di costituzione, nella consapevolezza da parte delle istituzioni del ruolo che l’agricoltura sociale può avere per il benessere sociale delle comunità rurali.

 

3 Meeting Irlanda SFSF NI
Meeting presso la sede del Social farming support service (Irlanda del Nord)

 

Il bando per l'agricoltura sociale della Regione Piemonte

La Regione Piemonte, nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, ha attivato nel mese di gennaio un bando sulla misura 16.9.1 “Progetti di agricoltura sociale” (scadenza 30/04/2018), che si colloca all’interno della misura 16 Cooperazione.
Il bando ha un budget complessivo di 900.000,00 euro e prevede due ambiti di intervento:

  • prestazioni e attività a servizio delle comunità locali nelle aree rurali per realizzare azioni volte allo sviluppo di abilità e capacità, di inclusione sociale e lavorativa, di ricreazione e di servizi utili per la vita quotidiana
  • interventi di supporto a terapie psicologiche e riabilitative di supporto sanitario (ad es.: pet therapy)

I beneficiari del bando sono gruppi di cooperazione costituiti da almeno due soggetti. Il gruppo di cooperazione dovrà contenere, al suo interno almeno un’impresa agricola e un ente gestore dei servizi socio-assistenziali o un ente pubblico competente per territorio. Inoltre, possono far parte del gruppo di cooperazione, i soggetti che, ai sensi della normativa vigente, possono svolgere attività di agricoltura sociale (quali ad es.: cooperative e imprese sociali, associazioni di promozione sociale, ONLUS, organizzazioni di volontariato e fondazioni attive nella progettazione e nella realizzazione di interventi e servizi sociali, ecc.

Il bando finanzia i costi degli studi sulla zona interessata, studi di fattibilità, l'animazione della zona interessata al fine di rendere fattibile un progetto territoriale collettivo, i costi di esercizio della cooperazione (personale, funzionalità ambientale, funzionalità operativa) e i costi diretti di specifici progetti (personale tecnico, materiale di consumo, consulenze e collaborazioni esterne, acquisti di macchine e attrezzature, ecc.).