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Dentro la Legge 1/2019: Banca della terra e recupero degli incolti

A cura di Germano Tosin – Regione Piemonte, Direzione Agricoltura

 

L’esigenza di una maggiore tutela del territorio passa anche dal contrasto all’abbandono delle attività agricole e forestali nelle aree collinari e montane; a tale obiettivo possono contribuire sia le numerose misure previste dal PSR, sia un’ampia azione coordinata di riordino fondiario che affronti il problema della parcellizzazione e che consenta agli imprenditori agricoli di disporre di superfici sufficienti e adeguate per sostenere la propria impresa.

La razionalizzazione fondiaria

La razionalizzazione fondiaria consiste nel riassetto catastale, nell'accorpamento delle proprietà frammentate e polverizzate, nell'arrotondamento delle superfici dei fondi, nell'eventuale rettificazione dei confini e, ove necessario, nell’eventuale realizzazione delle opere infrastrutturali e di miglioramento fondiario.

Tale attività è prevista anche ai sensi dell’articolo 44 della Costituzione, laddove, per conseguire il razionale sfruttamento del suolo e stabilire equi rapporti sociali, la legge impone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e le zone agrarie, promuove ed impone la bonifica delle terre, la trasformazione del latifondo e la ricostituzione delle unità produttive, aiuta la piccola e media proprietà e dispone provvedimenti a favore delle zone montane.

A tal fine, con la nuova legge, la Regione si propone di promuovere la razionalizzazione fondiaria dei terreni agricoli per:
contrastare la frammentazione e la polverizzazione fondiaria come conseguenza dell'abbandono del territorio;
garantire un migliore sfruttamento del potenziale agroforestale esistente e favorire l’occupazione e l'insediamento dei giovani agricoltori nelle aree rurali;
prevenire il dissesto idrogeologico e valorizzare il territorio.

La Banca della Terra

Il Testo Unico istituisce inoltre la Banca regionale della terra (BT) per garantire sinergia negli interventi di razionalizzazione fondiaria dei terreni agricoli, e in particolare il recupero ad uso produttivo delle superfici agricole e forestali abbandonate, incolte o sottoutilizzate.

La Banca della Terra è un sistema informativo a consultazione pubblica che contiene l’elenco aggiornato dei terreni DISPONIBILI per attività agro-silvo-pastorali. Tale elenco è popolato e aggiornato in base alle segnalazioni delle unioni dei comuni o dei comuni non aderenti ad alcuna unione. E’ strutturata in:
a) beni di proprietà privata disponibili per le attività agricole:
1. terreni agricoli che risultano silenti, incolti o abbandonati;
2. terreni agricoli i cui titolari e aventi diritto presentano domanda di inserimento nella BT per la loro coltivazione;
b) beni di proprietà pubblica, regionale, comunale e di altri enti pubblici, disponibili per le attività agricole.

Ai sensi di legge sono TERRENI INCOLTI O ABBANDONATI i terreni agricoli non destinati ad uso produttivo da almeno due annate agrarie, mentre i TERRENI SILENTI sono i terreni agricoli incolti o abbandonati per i quali non è noto il proprietario.

La BT può inoltre contenere terreni oggetto di fitopatie e di infestazioni parassitarie o in aree a rischio idrogeologico o di incendio per i quali non risultano adottate le misure obbligatorie di prevenzione, mitigazione del rischio o lotta fitoiatrica notificate ai proprietari.
I terreni disponibili sono assegnabili a richiedenti titolati che si obbligano a coltivarle in forma singola o associata in base ad un piano di gestione. I richiedenti che hanno titolo per presentare la domanda di coltivazione sono gli imprenditori agricoli singoli o associati, e le Associazioni Fondiarie.

Sistemazione dei terreni agricoli

Attraverso la legge, la Regione promuove e valorizza la realizzazione e la manutenzione delle sistemazioni dei terreni utilizzati a scopo agricolo per prevenzione dei rischi idrogeologici ed il mantenimento della loro valenza paesaggistica.

Le sistemazioni agrarie oggetto di particolare attenzione sono quelle tradizionali costituite dai terrazzamenti realizzati con muretti a secco, siepi e filari, pascoli arborati, vigneti impiantati con paleria in legno o piloni di pietra e calce, e dalle risaie.

 

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