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Dentro la legge 1/2019: Controlli più razionali ed efficienti

A cura di Roberto Bianco – Regione Piemonte, Direzione Agricoltura

 

La riorganizzazione del quadro normativo del settore primario ha riguardato anche la materia dei controlli. I controlli sono una contropartita che l'Unione europea pretende dagli Stati membri al fine di garantire che le risorse pubbliche destinate all'agricoltura e alla sua industria, quella alimentare, siano impiegate con efficacia, per contribuire ad un effettivo miglioramento delle condizioni di vita degli agricoltori, dell'ambiente e all'innalzamento della qualità e del valore dei prodotti agricoli e alimentari.

Nella formulazione delle nuove disposizioni si è tenuto conto di due fattori sostanziali: da un lato non si può prescindere dalla presenza di plurime figure professionali, altamente specializzate (veterinari, ingegneri, tecnologi alimentari, agronomi, forestali, ecc...), che, ciascuna per il suo ambito, sono chiamate a svolgere verifiche presso le imprese; con le risorse umane attualmente disponibili, distribuite presso diverse direzioni e uffici, è impossibile ricondurre ad un'unica struttura le funzioni di controllo, ma è necessario un coordinamento. Dall'altro lato occorre che le attività di controllo si realizzino senza arrecare eccessivo intralcio nelle aziende e che si possano tenere in considerazione gli elementi che altri uffici hanno già verificato durante le attività svolte a carico dello stesso imprenditore.

Un sistema più coordinato

Quindi un buon coordinamento tra tutti i soggetti preposti ai controlli può migliorare sensibilmente la situazione, evitando duplicazioni e sovrapposizioni. La soluzione è stata trovata ricorrendo all'impiego della tecnologia: attraverso l'istituzione di un registro informatico, condiviso tra tutti i soggetti chiamati a svolgere attività di ispezione e verifica, nel quale confluiranno sia la programmazione delle attività di controllo sia gli esiti dei controlli. Inoltre, attraverso un'analisi puntuale dei controlli effettuati e degli esiti, si potranno ridurre le verifiche, specie nei casi in cui a controlli analoghi siano preposte diverse direzioni o agenzie regionali.

E' stato poi esteso al settore agricolo l'istituto della diffida amministrativa.
Nel caso in cui non si rispetti una prescrizione imposta dalla legge si incorre in una sanzione, la cosiddetta ammenda (o sanzione amministrativa). Tuttavia, nei casi meno gravi, al mancato rispetto della legge è possibile porre rimedio da parte della stessa persona che è incorsa nella violazione: in questo caso si applicherà la diffida.

L'ufficio che ha rilevato l'infrazione fisserà un termine entro il quale rimediare e, se l'interessato eseguirà quanto richiesto, non dovrà pagare alcuna sanzione: un atteggiamento nuovo, che mira ad avvicinare i cittadini alla Regione, nella consapevolezza che il fine dei controlli non è quello di raccogliere denaro, bensì quello di esortare tutti al rispetto della legge.

Infine è stato previsto che la Regione possa avvalersi, tramite conferimento di delega, di altri enti o organizzazioni per svolgere attività di controllo: in questo caso è prevista una costante vigilanza regionale sugli enti delegati.

 

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