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Il progetto Suino nero piemontese - Suinet

a cura del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell'Università di Torino

 

Il progetto SUINET nasce dalla richiesta di un gruppo di agricoltori e imprenditori piemontesi di allevare una razza suina con caratteristiche simili a quelle della Cavour e della Garlasco - ormai estinte da oltre 50 anni - per realizzare una filiera di prodotti tradizionali della salumeria piemontese distinguibili da quelli attualmente ottenuti da ibridi commerciali.

Nel primo anno è stato portato a termine l’iter di riconoscimento da parte di ANAS (Associazione Nazionale Allevatori Suini) e l’apertura del Registro Anagrafico della nuova razza suina, denominata “Nero di Lomellina” o “Nero Piemontese” o “Nero di Cavour”. Presso la Struttura Didattica Speciale di Veterinaria (SDSV) dell’Università di Torino è stata avviata la selezione dei migliori riproduttori secondo lo standard di razza e le performance di accrescimento. Al termine del secondo anno, sono stati selezionati e distribuiti in 5 allevamenti iscritti all’ANAS 24 riproduttori (13 verri e 11 scrofe) di Nero Piemontese.

Grazie al progetto è stata anche costituita l’Associazione degli allevatori di Nero Piemontese e sono stati promossi i prodotti della razza atttraverso l’organizzazione e la partecipazione a numerose fiere, eventi commerciali, interviste, trasmissioni televisive, articoli, etc. Gli animali non selezionati sono stati venduti a diversi allevatori e ingrassatori. Da una collaborazione con Raspini SpA è stato possibile caratterizzare per la prima volta la carne e il grasso di circa 50 capi di Nero Piemontese attraverso rilievi al macello e analisi di laboratorio svolte presso il DISAFA dell’Università di Torino.

I risultati sono stati oggetto di tesi di laurea e di dottorato. Al termine del progetto (giugno 2022), i capi presenti presso la SDSV sono un centinaio e molti di essi sono in attesa di essere distriubuiti a nuovi allevatori. SUINET è stato un progetto che ha consentito di rilanciare l’allevamento in plein air di una razza suina di nuova creazione con caratteristiche simili a quelle delle autoctone piemontesi, ormai estinte. Ha inoltre risposto efficacemente a una domande sempre in crescita di animali per far fronte a richieste di prodotti locali di Nero Piemontese in costante aumento.

 

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