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Una filiera corta per il cibo piemontese di qualità

Paolo Bongioanni, Assessore Commercio, Agricoltura e cibo, Caccia e pesca, Parchi Regione Piemonte

 

È davvero un grande piacere salutare per la prima volta da assessore i lettori di Agricoltura, e ringraziarli per la loro attenzione e fedeltà. La rivista della Direzione Agricoltura della Regione Piemonte è un appuntamento fisso per restare aggiornati sulle molte iniziative che l’Assessorato attiva a sostegno del comparto agricolo piemontese. Ma è anche uno strumento per approfondire temi nodali del settore: dalla sfida del clima ai suoli, dai bandi per sostenere innovazione e ricambio generazionale alla lotta ai parassiti fitosanitari, dall’autorevole fotografia statistica del comparto scattata dai numeri dell’Ires fino alla scoperta di nuove eccellenze come le quattro pregiate razze autoctone di galline.

Proprio la valorizzazione delle nostre produzioni agroalimentari di qualità è un obiettivo che ho messo al centro del mio impegno di questa legislatura. Per la prima volta nella sua storia, il Piemonte ha voluto riunire in un unico Assessorato le deleghe a Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi. Come si può intuire, sono tutti settori profondamente interconnessi. Messi insieme in un’unica visione strutturale offrono un’idea forte di sviluppo dei territori, di valorizzazione della cultura del gusto e dell’ambiente, e di incremento di quel turismo enogastronomico che parte dall’agroalimentare e arriva a spingere l’intero Pil della nostra regione.

Con i 750 milioni di euro del Complemento di Sviluppo Rurale 2023-27, la Regione prosegue il sostegno di sempre all’impresa agricola e ai consorzi in un continuo reset per essere sempre pronti a rispondere ai cambiamenti e alle sfide che la nostra agricoltura si trova ad affrontare. A settembre il Piemonte delle eccellenze enogastronomiche si è presentato su due palcoscenici di prima grandezza: Terra Madre Salone del Gusto a Torino e il G7 dell’Agricoltura a Ortigia. Entrambe occasioni in cui la Direzione Agricoltura ha costruito un’efficace regia per presentare il nostro cibo di qualità, che ci colloca ai livelli più alti al mondo e che sempre più ci viene richiesto da mercati anche lontanissimi e densi di prospettive come l’Estremo Oriente.

Proprio per questo stiamo dando forma a un salto qualitativo senza precedenti: la rivoluzione della Filiera corta. Un profondo cambio di paradigma pensato per valorizzare in modo sempre più efficace e remunerativo i nostri cibi e vini e insieme i territori da cui nascono, connettendo in un unico volano produttori, distretti del cibo e del commercio, consorzi, mercati di tradizione e quei grandi ambasciatori internazionali del gusto che sono i nostri ristoratori e chef.