
Sono trascorsi dieci anni dall’approvazione della legge 141 del 18 agosto 2015 che disciplina l’agricoltura sociale, una delle attività multifunzionali delle imprese agricole, finalizzata allo sviluppo di servizi sociali, socio-sanitari, educativi e di inserimento socio lavorativo.
L’agricoltura sociale è un’attività connessa, che va ad integrare il reddito dell’attività agricola tradizionale prevalente, e che le aziende attivano facendo rete con i soggetti del territorio che gestiscono i servizi alla persona.
La finalità è promuovere l’inclusione sociale, la valorizzazione delle risorse rurali, lo sviluppo sostenibile e l’integrazione delle persone svantaggiate o a rischio di marginalizzazione.
Gli attori dell’agricoltura sociale sono gli imprenditori agricoli, le cooperative sociali e le imprese sociali che svolgono l’attività in collaborazione con i servizi socio-sanitari e gli enti pubblici.
La legge 141/2015 ha fornito alle Regioni una cornice normativa, ulteriormente dettagliata con il successivo Decreto del Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 143 del 20 giugno 2019 che ha definito i requisiti minimi e le modalità relative alle attività di agricoltura sociale, oltre a stabilirne gli ambiti, ovvero:
a) inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità e di lavoratori svantaggiati, definiti ai sensi dell’articolo 2, numeri 3) e 4), del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, di persone svantaggiate di cui all’articolo 4 della legge 8 novembre 1991, n. 381, e successive modificazioni, e di minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione e sostegno sociale;
b) prestazioni e attività sociali e di servizio per le comunità locali mediante l’utilizzazione delle risorse materiali e immateriali dell’agricoltura per promuovere, accompagnare e realizzare azioni volte allo sviluppo di abilità e di capacità, di inclusione sociale e lavorativa, di ricreazione e di servizi utili per la vita quotidiana;
c) prestazioni e servizi che affiancano e supportano le terapie mediche, psicologiche e riabilitative finalizzate a migliorare le condizioni di salute e le funzioni sociali, emotive e cognitive dei soggetti interessati anche attraverso l’ausilio di animali allevati e la coltivazione delle piante.
La Regione Piemonte con l’approvazione della legge regionale 22 gennaio 2019, n. 1 (Riordino delle norme in materia di agricoltura e di sviluppo rurale), ha normato l’agricoltura sociale (art. 18) dandone piena attuazione con il successivo Regolamento n. 4/R del 13 luglio 2023 recante “Disposizioni regionali relative all'esercizio e alla funzionalità delle attività di fattoria sociale in attuazione dell'articolo 18 della legge regionale 22 gennaio 2019, n. 1 (Riordino delle norme in materia di agricoltura e sviluppo rurale)”
Con la determinazione dirigenziale n. 88 del 5 febbraio 2025 è stato approvato e pubblicato l’elenco regionale delle fattorie sociali iscritte alla data del 31 dicembre 2024.
Le fattorie sociali in Piemonte sono 34, così distribuite sul territorio:
- 19 in provincia di Torino;
- 11 in provincia di Cuneo;
- 3 in provincia di Alessandria;
- 1 in provincia di Asti.
I progetti proposti dalle aziende agricole riguardano tutti gli ambiti previsti dalla legge: ci sono fattorie sociali che ospitano minori e adulti con disabilità e fragilità, che offrono lavoro a rifugiati, migranti, ex detenuti, donne e madri in difficoltà, che collaborano con le aziende sanitarie e i consorzi socio assistenziali per fornire attività terapeutiche con animali o attività rivolte a persone con dipendenze.
Complessivamente l’attività svolta maggiormente risulta essere l’inserimento socio-lavorativo, dimostrando che l’agricoltura sociale si presta a fornire opportunità occupazionali per persone svantaggiate che, diversamente, avrebbero difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro.
Il riconoscimento normativo dell’agricoltura sociale ha contribuito ad aumentare la consapevolezza del valore economico e sociale che queste attività rivestono per il territorio. Attività che incidono positivamente anche sui piani di sviluppo del benessere territoriale, dando concreta attuazione ai principi di solidarietà, sussidiarietà e condivisione.
È possibile approfondire la normativa, conoscere i requisiti e le modalità per richiedere l’iscrizione all’elenco regionale, consultare l’elenco delle fattorie sociali iscritte, al link: https://www.regione.piemonte.it/web/temi/agricoltura/ricerca-innovazione-multifunzionalita/elenco-regionale-delle-fattorie-sociali-piemonte