
Quale può essere il contributo delle Accademie alla strategia per la sostenibilità della Regione Piemonte, in particolare riguardo al recupero ed alla valorizzazione degli scarti alimentari e degli avanzi di cibo per la lotta allo spreco alimentare?
Se ne è discusso lo scorso 21 marzo presso la Sala Trasparenza del Grattacielo Piemonte, nel corso di un evento che ha visto la partecipazione di esperti e rappresentanti delle Accademie di filiera, della Regione Piemonte e del mondo accademico, tra cui Silvana Rasello, Presidente delle Accademie per il Turismo e la Montagna e Agrifood, Giuseppe Zeppa dell'Università degli Studi di Torino e Silvio Barbero, Vicepresidente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
Le Accademie di filiera sono reti di partenariato stabili ma aperte, composte da agenzie formative accreditate e imprese che partecipano attivamente alla formazione. Sono undici, ognuna specializzata in uno specifico ambito tecnologico o filiera economica e sono finanziate dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. CIOFS - FP PIEMONTE ETS è l'agenzia capofila dell'Accademia Agrifood, nata per lavorare sulla filiera agro-alimentare.
Si tratta di veri e propri organismi di formazione che si occupano di riqualificare le persone che già lavorano all'interno di aziende e formare persone non occupate in vista dell’inserimento in azienda. La novità di questo modello è rappresentata dalla stretta connessione con le imprese: l’azienda, infatti, investe il tempo dei suoi tecnici, chiamati a progettare il percorso e a insegnarvi, mettendo a disposizione le proprie tecnologie e attrezzature per attività di laboratorio e mettendosi in gioco in prima persona per attrarre giovani talenti. In definitiva, attraverso la connessione tra il sistema delle imprese ed il sistema educativo e formativo, si arriva a progettare e realizzare percorsi formativi di qualità con un ruolo attivo delle imprese, nei settori ritenuti più strategici per il futuro del Piemonte.
Con riferimento ad Agrifood ed al ruolo della formazione nella strategia regionale per la sostenibilità, sebbene i volumi maggiori dello spreco si registrino nelle fasi di commercializzazione e consumo, è altrettanto importante cercare strumenti efficaci di lotta al food loss, gli scarti di produzione. In tal senso sono stati proposti esempi per l'utilizzo alternativo dei sottoprodotti dell'industria alimentare, con interventi di esperti come Giuseppe Zeppa ed Elio Dinuccio dell'Università degli Studi di Torino, che hanno discusso strategie di upcycling e gestione circolare dei residui dell'industria agroalimentare.
Riguardo allo spreco vero e proprio (food waste), si è sottolineato il legame sempre più stretto tra agricoltura, educazione alimentare e turismo, evidenziando come il turismo sia sempre più un'esperienza immersiva, sensoriale e sostenibile. In quest’ottica, il turismo enogastronomico rappresenta una quota significativa del mercato turistico. Particolarmente significativo l’intervento di Barbero che ha presentato i dati del progetto Life Foster - Love Food Reduce Waste, una sperimentazione tra Agrifood e l'Università di Pollenzo finalizzata a misurare quanto sprechiamo e quanto vale lo spreco. “Il cibo è una cosa a cui non diamo più valore, per questo motivo pensiamo di poterlo sprecare” una riflessione alla base della campagna antispreco “Diamo valore al Cibo”, promossa dalla Direzione Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte. La campagna mira a sensibilizzare ristoratori e consumatori, rendendo i primi protagonisti di un impegno concreto antispreco e i secondi destinatari di azioni di educazione al consumo consapevole e responsabile, anche attraverso l'utilizzo dell'applicazione "Una Buona Occasione" (UBO app). La campagna, che prenderà il via concretamente nella seconda metà dell’anno, coinvolgerà in via sperimentale un numero massimo di 50 ristoranti di Torino e Cuneo.
In conclusione la chiave vincente per contrastare “food loss” e “food waste” può essere senza dubbio inserire il tema dello spreco alimentare all'interno dei processi educativi e dei percorsi formativi destinati ai nuovi protagonisti del mondo agricolo ed enogastronomico piemontese e non solo.