Attualità e Politiche Agricole

Notizie e aggiornamenti sulle politiche agricole e sull’evoluzione del settore nel territorio piemontese.

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Sono trascorsi dieci anni dall’approvazione della legge 141 del 18 agosto 2015 che disciplina l’agricoltura sociale, una delle attività multifunzionali delle imprese agricole, finalizzata allo sviluppo di servizi sociali, socio-sanitari, educativi e di inserimento socio lavorativo. L’agricoltura sociale è un’attività connessa, che va ad integrare il reddito dell’attività agricola tradizionale prevalente, e che le aziende attivano facendo rete con i soggetti del territorio che gestiscono i servizi alla persona. La finalità è promuovere l’inclusione sociale, la valorizzazione delle risorse rurali, lo sviluppo sostenibile e l’integrazione delle persone svantaggiate o a rischio di marginalizzazione. Gli attori dell’agricoltura sociale sono gli imprenditori agricoli, le cooperative sociali e le imprese sociali che svolgono l’attività in collaborazione con i servizi socio-sanitari e gli enti pubblici.

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Con D.G.R. n. 15-4452 del 22 dicembre 2016 la Giunta Regionale approvava, fra le altre cose, l’aggiornamento delle tabelle per il calcolo delle giornate lavorative convenzionali annue per il riconoscimento delle qualifiche professionali in agricoltura. La definizione delle 104 giornate lavorative minime trae origine dall’articolo 4 della legge 9/1963, inerente gli aspetti della previdenza sociale in campo agricolo, che recita “sono esclusi dall'assicurazione di malattia di cui alla legge 22 novembre 1954, n. 1136, i coltivatori diretti di fondi la cui lavorazione richieda una prestazione effettiva di mano, d'opera, inferiore alle 104 giornate annue”. Lo stesso valore indicativo è stato ripreso per il calcolo della ampiezza minima aziendale (espressa in giornate convenzionali/anno), che deve essere almeno pari a 104 giornate affinché un soggetto sia riconosciuto imprenditore agricolo professionale ai sensi del D.lgs. n. 99/2004.

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Aumentare la riconoscibilità dei prodotti agroalimentari piemontesi, promuovere l’enogastronomia regionale, valorizzare le filiere produttive, esaltare la capacità imprenditoriale, costruire un trait d’union tra gli attori produttivi ed istituzionali: con questi ambiziosi intenti, l’Assessorato Agricoltura cibo e Commercio della Regione Piemonte lancia il nuovo brand “PiemonteIs – Eccellenza Piemonte”. Il logo sarà il simbolo di riconoscimento dei prodotti provenienti dalla Regione Piemonte come i grandi vini, i formaggi, il riso, la carne, le nocciole, l’ortofrutta e allo stesso tempo identificherà le attività, gli eventi e i progetti degli attori del comparto agroalimentare che aderiranno alla campagna di promozione che verrà lanciata nei prossimi mesi da Regione Piemonte. Naturalmente non si parte da zero: le filiere agroalimentari del territorio si caratterizzano per una vasta gamma di prodotti tradizionali e di elevata qualità, molti dei quali sono già riconosciuti e tutelati tramite i marchi ad Indicazione geografica DOP, IGP e STG o altri di carattere locale o privato. Tuttavia, la frammentazione dell’offerta e la limitata visibilità sui mercati internazionali rendono vantaggioso adottare una strategia di promozione coordinata: la creazione di un marchio regionale rappresenta allora una risposta concreta a questa esigenza, contribuendo a rafforzare la coerenza del messaggio e l’efficacia della comunicazione, mentre la strategia di comunicazione triennale del brand punta nel lungo periodo proprio a favorire il consumo di prodotti da filiera piemontese, l’acquisto nei negozi di prossimità e una più generale aumentata percezione del valore e dell’eccellenza dell’enogastronomia piemontese in Italia e nel mondo. Il marchio “Piemonteis – Eccellenza Piemonte” è stato presentato per la prima volta in Piemonte il 26 maggio a Torino alla presenza di una platea di istituzioni, amministratori, produttori, imprenditori del settore agroalimentare, del commercio e della ristorazione. «La nostra terra custodisce un enorme patrimonio di eccellenza che ha bisogno di essere reso immediatamente riconoscibile e che dev’essere associato nella percezione collettiva al territorio dove nasce», ha dichiarato nell’occasione l'assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni, «Con appositi Regolamenti d’uso, attualmente in fase di definizione grazie alla collaborazione dello Studio Saglietti Bianco di Torino, verranno stabilite le modalità e i criteri per l’utilizzo del marchio, il cui uso potrà essere concesso a imprese agricole e agroalimentari, associazioni e consorzi di produttori, Enti pubblici territoriali e non territoriali (quali Comuni, Province, Unioni di Comuni, Enti Parco, ATL, ecc.), commercianti e ristoratori che ne rispetteranno le condizioni».

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