Esplorare l'agricoltura biologica attraverso le parole di chi in Piemonte la sperimenta ogni giorno, raccogliendo la sfida “per un futuro differente". Questo l’obiettivo della video intervista realizzata dalla Direzione Agricoltura e Cibo nell'ambito della campagna di comunicazione "Dal campo alla mensa bio". Dario Martina, Bio-agricoltore piemontese, è uno dei pionieri del Biologico, uno di quelli che investiva sulla sostenibilità quando ancora, tutto intorno c’era disinformazione, scetticismo, timore. Martina definisce il biologico come "una scelta obbligata" e afferma che l'agricoltura biologica è "l’unica in grado di reggere le sorti del nostro futuro". Nel filmato, il produttore illustra il suo approccio, che si basa su una varietà di coltivazioni, “sia nel tempo che nello spazio”, e su una gestione che impiega sostanza organica e una quantità limitata di prodotti minerali per concimazione e difesa. Parla anche della fase post-raccolta, evidenziando una filiera corta che porta il prodotto "quasi direttamente, se non direttamente" al consumatore finale.
Si può coltivare in città?A Torino sì, come spiega Stefano, paesaggista di Orti Generali.Questo progetto di riqualificazione urbana è nato su suolo pubblico e ha portato alla creazione di 160 orti a disposizione dei cittadini.In attesa di ottenere un proprio spazio, è possibile partecipare a momenti di coltivazione dell’orto collettivo, frequentare corsi di apicoltura e agricoltura biologica o semplicemente passeggiare nel parco fluviale vicino.Orti Generali ospita anche attività di formazione per scuole e università e progetti di inclusione sociale in collaborazione con i servizi territoriali.Perché con un orto, tutti possono godere dei frutti del proprio lavoro...
Una testuggine in risaia?Ugo e la sua famiglia coltivano riso biologico ad Una Garlanda e pensano che la biodiversità sia essenziale.Perciò in azienda è stata creata un’area umida dove reintrodurre numerosi esemplari di testuggine palustre europea, ormai rara in Piemonte.Per controllare le infestanti in maniera naturale si ricorre alla semina in mezzo all’erba e, a volte, alla collaborazione di aiutanti involontari, come gli uccelli ibis sacri arrivati dall’Africa.Il successo di questa tecnica si è ormai diffuso e ha consentito la nascita del “Biodistretto del riso piemontese”.Per un riso cresciuto nel rispetto di acqua, aria e terra...